Abbarbicato sulla sommità di Colle S.Elia si trova il simbolo stesso della città, il suo monumento forse più celebre e inconfondibile: la Rocca Albornoziana. La fortezza fu fatta erigere dal cardinale Egidio Albornoz a partire dal 1359 per volere di Papa Innocenzo VI, allo scopo di rafforzare il sistema difensivo e di controllo dello Stato Pontificio sui suoi vasti e riottosi domini in territorio spoletino. La poderosa struttura, opera di Matteo Gattaponi, si incardina attorno ai due maestosi Cortili d’Onore e delle Armi e in un complesso sistema di torri angolari unite fra loro da alte mura difensive.
La Rocca fu sede dei Rappresentanti Pontifici fino a Settecento inoltrato e le sue mura ospitarono membri delle famiglia Medici, Visconti, Della Rovere, Aldobrandini e perfino Lucrezia Borgia. Nel 1817 divenne carcere dello Stato Pontificio, e mantenne il suo carattere di reclusorio anche dopo l’Unità d’Italia, fino al 1983.
Il lungo e capillare lavoro di restauro al suo interno ha permesso di riportare alla luce ambienti di grande fascino, come la cosiddetta “Camera Pinta“, una stanza, inclusa nella Torre Maestra, adorna di un ciclo pittorico di soggetto cavalleresco e cortese fra i più interessanti dell’Italia centrale.
Fonte immagini: www.regione.umbria.it Foto: M.Tortoioli

Accessibilità

La struttura è visitabile solo in parte, incluso il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, e con accompagnatore.

Galleria

Mappa

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