Da piazza della Repubblica imbocchiamo via Antonio Gramsci, antica strada dei mercanti. Il primo monumento che incontriamo è palazzo Deli, alle cui spalle volge la facciata sulla piazza del Grano la moderna struttura della Biblioteca comunale, realizzata nel 1997 su progetto dell’architetto Arrigo Rudi, con la collaborazione degli architetti Pasquale e Tonti.

Sulla contigua piazza Don Minzoni volge il prospetto la chiesa di Sant’Apollinare, detta anche della Morte, per essere stata sede dell’omonima confraternita.

Continuando su via Gramsci, si possono osservare una serie di palazzi: palazzo Maiolica Pesci, Alleori Ubaldi, Boncompagni (in alcune stanze di quest’ultimo, tra fine Settecento-inizi Ottocento, ha dimoratoe d esercitato le proprie funzioni il podestà du Foligno. All’interno interessanti decorazioni sei-settecentesche). Sul lato opposto ancora palazzo Orfini (interessanti affreschi, alcuni dei quali databili tra fine XVIII ed inizi XIX secolo, ne decorano gli interni) e una serie di palazzi degni di nota (palazzo Mercurelli Salari, palazzo Vallati, palazzo Piermarini, palazzo Vitelleschi, palazzo Mancia). Ed infine, sullo slargo dove sbocca la via, lo splendido prospetto con doppio portale balconato di palazzo Brunetti Candiotti, uno dei più importanti complessi architettonici privati della Foligno del Settecento, attualmente sede dell’Ente Giostra della Quintana.

Adiacente al palazzo Brunetti Candiotti è l’oratorio del Crocifisso.

Ritorniamo in via Antonio Gramsci e giriamo a sinistra per via Arti e Mestieri. Procedendo osserviamo a destra, appesa all’imbocco di via della Fonderia, una grande cornice in legno con grata metallica che ha protetto per lungo tempo una tela del XVIII secolo rappresentante la Sacra Famiglia contornata da angeli. Perduto il dipinto sono recentemente riemerse tracce significative dell’originario affresco, raffigurazione della Madonna tra due santi.

Poco più avanti incontriamo a sinistra, leggermente arretrata, la chiesina di San Tommaso dei Cipischi. La piazza in cui sbocca la via deriva il nome dalla monumentale chiesa di San Nicolò.

Volte le spalle alla facciata di san Nicolò, imbocchiamo poco oltre, a destra, la stretta via Reclusorio per arrivare poi in piazza XX Settembre, già Spada, dove su tre dei quattro lati si affacciano altrettanti palazzi gentilizi: palazzo Barnabò, palazzo Carrara e palazzo Gherardi.

Riattraversata piazza XX Settembre, prendiamo a destra per via San Giovanni dell’Acqua, sul cui lato sinistro si affaccia la chiesa, omonima, di San Giovanni dell’Acqua.

Superata la chiesa, a destra del ponte a due arcate su cui passa la strada, osserviamo la vestigia del mulino cosiddetto di Sotto, un altro dei mulini un tempo di proprietà comunale, e, poco più avanti, sul lato opposto, lo spazio verde dell’Orto Elmi Orfini Vitelleschi, recentemente recuperato ad uso pubblico. Su parte di questo spazio verde sorge attualmente l’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato, in cui ha sede il Laboratorio di Scienze Sperimentali, recentemente arricchito di un Planetario.

Al termine della via San Giovanni dell’Acqua, prendendo a sinistra la strada di circonvallazione che costeggia il Topino, scopriamo la chiesa della Madonna delle Grazie.

Retrocediamo e percorriamo via Franco Ciri, fino al crocevia di Porta Firenze, della cui struttura resta solo il ponte, in parte modificato. Attraversiamo il crocevia, costeggiamo le antiche mura bagnate dal topino fino alla Torre dei Cinque Cantoni (la torre, eretta nel 1456, quando la cinta muraria fu rafforzata per sostenere i colpi delle moderne artiglierie, è a pianta esagonale e con un lato rivolto verso l’interno della città). Dal XVII secolo essa è inglobata in un edificio che fa da fondale all’Orto Jacobilli, cui si accede poco più avanti, lungo la via Augusto Bolletta. Nell’orto e nella torre, recentemente restaurati, è allestito un Osservatorio astronomico.

Procediamo per via Bolletta e voltiamo a destra, imboccando via Santa Lucia, fino ad arrivare al monastero omonimo, il monastero di Santa Lucia.

Lasciato il monastero ci immettiamo a sinistra su via Mentana in cui si affacciano il palazzo Laurenzi e il palazzo Berardi. Incassata in un angolo della facciata del secondo, una Madonna col Bambino in terracotta della fabbrica Grazia di Deruta.

Si imbocca via del Pozzo percorrendo la quale si può arrivare di fronte all’ex Ospedale civile San Giovanni Battista.

A sinistra dell’immobile e con esso comunicante è la chiesa di San Giovanni Battista.

Proseguiamo per via Mentana e prendiamo a sinistra, per arrivare in piazza San Giacomo, su cui sorge l’omonima chiesa, la chiesa di San Giacomo.

Domina il lato opposto della piazza il palazzo Andreozzi, costeggiando il quale imbocchiamo via Feliciano Scarpellini, strada costruita sopra l’antico ponte di Cesare o della Pietra. Si noti, sulla facciata della casa distinta al civico 11, quanto resta di un’edicola tardo settecentesca; ordinata nel 1792 da don Antonio Coresi, proprietario dell’edificio, rappresentava San raffaele arcangelo e il piccolo Tobia, opera dell’artista locale Lorenzo Guerrini, un altro artista locale ha eseguito la decorazione di stucchi mentre si deve a Crispoldo Laurentini l’iscrizione dipinta nella targa superiore.

La via Santa Margherita, che si apre a destra, ci guida alla scoperta di un altro angolo suggestivo della città; in esso possiamo ammirare la chiesa di Santa Margherita; al di là del ponte, a destra del canale, la casa con ampio giardino (oggi adibito a parcheggio) dell’umanista folignate Federico Flavio e, a sinistra, il caratteristico Portico delle Conce, area di insediamento delle concerie sin dal medioevo, che si sviluppa lungo il canale dei Molini finendo a ridosso del mulino di Sotto.

Poco più avanti un altro interessante esempio di residenza gentilizia rinascimentale: il palazzo Barnabò alla Conce.

Percorriamo la via San Vito, che si apre dietro l’abside della chiesa di Santa Margherita, e torniamo in via XX Settembre, da cui volgiamo verso piazza della Repubblica.

Accessibilità

Pavimentazione: prevalentemente pianeggiante con alcuni brevi tratti che non superano l’8% di pendenza. Asfalto sconnesso per la maggior parte del percorso e tratti di strade e marciapiedi in selciato di arenaria come saranno le varie strade e vicoli attualmente in rifacimento. Parcheggi Riservati ai disabili: dslocati in vari punti del percorso: in Piazza del Grano (meglio conosciuta come Piazza dell’Erba) si può sostare in zone dove non crei intralcio ed esponendo l’apposito permesso invalidi; in Piazza XX settembre (meglio conosciuta come Piazza Spada); lungo via Bolletta; in via Santa Lucia di fronte all’omonimo monastero; nei pressi del vecchio ospedale e in Piazza San Giacomo. Servizi Igienici: in via Gramsci al civico 32 presso l’enoteca “Lu Cuccugnau”, ma il servizio igienico ha una luce di passaggio di soli 59 cm e al civico 54 all’interno di Palazzo Vitelleschi, presso gli uffici comunali dei servizi demografici; bagni pubblici dietro il Palazzo Onofri (Palazzo del Comune), raggiungibili sia da via Gramsci che da Piazza della Repubblica imboccando via Pertichetti. Farmacie: Farmacia Centrale in Largo Carducci al civico 18, Farmacia AFAM 1 in Via dell’Ospedale, d’angolo di fronte al vecchio Ospedale. Bancomat: Banca Intesa a Largo Carducci civico 8 (con un gradino di circa 10 cm). Poste e Bancoposta: i due uffici postali con relativo Bancoposta più vicini si trovano a più di un centinaio di metri fuori dal percorso: in Via Piermarini, traversa di Via del Corso presso le Poste Centrali e, diametralmente opposto al percorso, presso le Poste in via Santa Maria Infraportas al civico 5, nei pressi di Piazza San Domenico.

Galleria

Mappa

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