Rappresenta una preziosa testimonianza dell’architettura locale fra tardo barocco e rococò, realizzata dai maestri muratori Nicolò Mola e Domenico Ferrari. Essa è il frutto della ristrutturazione della chiesa e dell’ospitale degli olivetani insediati in Santa Maria in Campis, che le monache del vicino monastero di Santa Maria di Betlem, anch’esse della congregazione benedettina di Monte Oliveto, acquistarono il 28 aprile del 1672. La chiesa fu benedetta nel giugno del 1700, dedicata al Corpo di Cristo e completata internamente intorno al 1740; è stata la chiesa del monastero di Santa Maria di Betlem fino al 1862, anno della soppressione di quest’ultimo. L’altare intitolato al Crocefisso è stato ultimato nel 1728, mentre il completamento dell`altare maggiore è avvenuto entro il 1736, grazie al contributo di Maria Cecilia Roncalli, gentildonna folignate, monaca in Betlem. Dal 1737 vi fu posta la Comunione degli Apostoli di Francesco Trevisani (1656-1746). Altre tele del XVIII secolo sono collocate sul primo altare a destra (Madonna con bambino in gloria, santo francescano e santo vescovo) e sul secondo altare a sinistra (Natività), mentre sul secondo altare a destra, ai lati di un crocifisso scolpito, è un affresco con Putti, attribuito alla cerchia dei Nasini.
La pala di Trevisani rappresenta il vertice artistico di questa chiesa. Della tela sono stati sottolineati «l`equilibrio compositivo, i gesti riposati e la diffusione unitaria della luce, testimonianza di un`intenzione `classica`» (Vittorio Casale).
Nella Nota dei quadri più notabili che esistono nelle chiese di Foligno e sue vicinanze, relazione redatta da Bernardino Bocci Bartoloni, Mariano Piervittori e Vincenzo Vitali nel 1852, si legge che: «Quest`opera invero è molto apprezzabile per nobiltà di concetto, per naturalezza d`espressione, e più ancora per vaghezza e verità di colorire. Il soggetto di questo eccellente dipinto rappresenta Gesù Cristo che comunica gli Apostoli. Il Redentore in piedi, quasi nel mezzo del quale, sopra una gradinata, messo così dall`Artista perché trionfi maggiormente la figura principale nell`atto che dispensa il Pane Eucaristico a S.Pietro; gli altri Apostoli fanno corona, in atteggiamento di adorazione e quasi aspettando che alla lor volta giunga il momento fortunato di cibarsi del Pane degli Angeli. All`ultimo piano è situato Giuda nella cui fisionomia ha maestrevolmente l`artista espresso il rimorso del peccato, e quasi dirsi l`ira e il dispetto nel vedere la soavità e mansuetudine che spira dal volto degli altri Apostoli. Questa figura, così corrucciosa e turbata, è messa con tale maestria e in un punto così giusto che fa maggiormente risaltare la figura del Salvatore e quella innocente e composta gravità piena di una certa grazia che si vede dal volto degli Apostoli. Il disegno in questo dipinto non è di uno stile troppo purgato, come sono le opere dei pittori che vissero nel declinare del secolo decimo ottavo, nemmeno però è di quello stile ributtante che si rileva in altri Artisti dell`epoca medesima».
Ancora nel 1852, sotto i due coretti ai lati dell`altare maggiore, trovavano posto le tele del pesarese Giovanni Andrea Lazzarini (1710-1801): a sinistra la Cena di Emmaus, a destra la Manna nel deserto, che attualmente si trovano nel Palazzo Comunale. Alla data della soppressione, nell’inventario redatto nel 1862 comparivano, inoltre, altri dipinti su tela o carta, un ricco patrimonio di arredi sacri e l’organo del maestro organaro Cristoforo Fontana. Dopo l’Unità, per alcuni decenni, nella chiesa di Betlem ha avuto sede la Pinacoteca civica di Foligno.
0742 354459, 0742 354165

Accessibilità

Le persone disabili che arrivano in auto possono parcheggiare lungo via Umberto I oppure nei pressi di Porta San Felicianetto, dove ci sono posti auto riservati. La Chiesa ha due ingressi: quello in Via Umberto I presenta due gradini; quello laterale, in Via dei Monasteri, presenta una rampa con pavimentazione sconnessa, lunga m 2 con pendenza del 20% circa, superabile con accompagnatore. L’interno della Chiesa è visitabile senza difficoltà. Per accedere alla Sacrestia, dove è collocato un servizio igienico accessibile alle persone con disabilità, occorre superare un gradino con un’alzata di cm 16, posto davanti all’altare.

Chiesa di S. Maria di Betlem


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